Il valore prognostico dei Derivati-Reattivi dell’Ossigeno
Metaboliti (d-ROMs) per gli eventi di malattia cardiovascolare e la mortalità: Una revisione
Lo stress ossidativo partecipa allo sviluppo e all’esacerbazione delle malattie cardiovascolari (CVD). La capacità di quantificare tempestivamente uno squilibrio nello stato riduttivo-ossidativo (RedOx) di un individuo potrebbe migliorare la valutazione e la gestione del rischio cardiovascolare. I metaboliti derivati reattivi dell’ossigeno (d-ROMs) sono un biomarcatore emergente dello stress ossidativo, quantificabile in pochi minuti attraverso analizzatori biochimici standard o con un test point-of-care al letto del paziente. L’attuale revisione valuta i dati disponibili sul valore prognostico del d-ROMs per gli eventi CVD e la mortalità in individui con CVD noti e sconosciuti. Sono stati analizzati studi sui risultati che coinvolgevano coorti piccole e grandi e sono stati utilizzati hazard ratio, risk ratio, odds ratio e differenze medie come misure di effetto. Alti livelli plasmatici di d-ROMs sono risultati un predittore indipendente di eventi CVD e mortalità. Il rischio inizia ad aumentare a livelli di d-ROMs superiori a 340 U.CARR e aumenta considerevolmente al di sopra di 400 U.CARR. Al contrario, bassi livelli plasmatici di d-ROMs sono un buon predittore negativo di eventi CVD in pazienti con malattia coronarica e insufficienza cardiaca. Inoltre, la combinazione dei d-ROMs con altri biomarcatori rilevanti usati abitualmente nella pratica clinica potrebbe favorire una valutazione più precisa del rischio cardiovascolare. Il d-ROMs rappresenta un biomarcatore emergente legato allo stress ossidativo con un potenziale per una migliore stratificazione del rischio sia nella prevenzione cardiovascolare primaria che secondaria.
Il d-ROMs test può essere un utile test prognostico in medicina cardiovascolare.
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